Oggi più che mai ci sono molte figure professionali specializzate nell’ambito della grafica, e quella che mi affascina di più, che trovo coraggiosa per i tempi che corrono è il Paper engineering (l’arte di progettare i meccanismi di carta alla base dei libri pop-up).
Fin da piccola sono sempre stata incuriosita e affascinata da questi movimenti creati con la carta, continuavo ad aprirli e chiuderli, stupendomi della straordinarietà di queste incredibili costruzioni di carta; così alla prima occasione mi sono lanciata in un workshop di LIBRI POP-UP.
Nel 2014 il libro pop-up “Il seme” è stato tra i semifinalisti nella categoria Grafica del Premio Arte (Cairo Editore).
Le cartoline e i libri pop-up sono un tipo di kirigami, che è una tecnica orientale di intaglio e piegatura della carta grazie a cui si possono ottenere forme tridimensionali a partire da un unico foglio, senza asportare pezzi.
I libri pop-up sono nati come strumenti didattici per la spiegazione di teorie e ricerche in campo scientifico, quindi destinati agli adulti. Solo in seguito si è cominciato a pubblicare i primi libri destinati “a passare il tempo”.
Oggi i libri pop-up sono un fenomeno commerciale di successo, da un lato continua la tradizione di libri destinati ai più piccoli, dall’altro si è vista una crescita nella progettazione di veri e propri libri d’arte (in formato pop-up) destinati soprattutto a un pubblico di ragazzi e adulti: vere e proprie macchine di carta e fantasia. Innovazioni nel paper engineering continuano a crescere anno dopo anno, e tra le sue file nomi conosciuti ci hanno entusiasmato con le loro opere, Ron Van der Meer con Pack Art, Robert Sabuda, L’alfabeto di Natale, Kees Moerbeek con Roly-Poly pop-up; e Matthew Reinhart che fa sognare tutti gli amanti di star wars con le sue Guida pop-up alla galassia.